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L’Alfa Giulietta nel cuore di Slow Food

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Patrimonio regionale, tradizione, ricerca, passione collettiva. Ai fornelli il piemonte non è secondo a nessuno. Per questo, a bordo dell’Alfa Romeo Giulietta, Ontheroad ha dedicato un intero weekend al gusto ed a chi sceglie di preservare e valorizzare i prodotti locali; ecco alcuni indirizzi da non perdere tra Langhe e Roero.


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Il rosso acceso della Giulietta fa capolino dal nebbione (si diraderà solo nel tardo pomeriggio praticamente di notte); la nostra rotta punta dritta al Ristorante La Coccinella di Serravalle Langhe 0173 748220, ale@trattoriacoccinella.com;  è al numero 5 della Via Provinciale e ci si arriva percorrendo un’ondulata striscia d’asfalto lungo il crinale della collina. Panorami tipici e strada giusta per testare l’handling della Giulietta, cosa che è sempre meglio fare a stomaco vuoto. Buona tenuta, buon assetto, sterzo che risponde agli input con precisione. Ne parleremo in dettaglio nei prossimi post. All’interno, tra camini, porcellane e vista sulla vallata, la Coccinella propone solide proposte del territorio interpretate con raffinato estro. Indimenticabile la fonduta con uovo, formaggio di Bra e tartufo bianco.

Idem per gli agnolotti del plin ripieni di coniglio al sugo d’arrosto, ottimi gli gnocchi di patate e nocciole al castelmagno. Secondi di qualità ma porzioni troppo contenute e dessert un filino arzigogolati. La Coccinella (segnalato da Slow Food), anche come prezzi è più un ristorante che una trattoria. Ed essendoci ben poco nel piatto in termini di quantità, per saziarsi bisogna ordinare antipasto, primo, secondo, contorno e dolce. Il che significa spendere almeno 40 euro a persona. Ma d’altronde la raffinatezza ha un prezzo e non si è mai vista una cena elegante con porzioni da carrettiere.

Dopo il caffè visita a Neive dove la chiesa nella piazza principale merita un passaggio grazie alla particolarità navata; poi passeggiata, riposino al Castello Marchesi Alfieri dove alloggiamo, e quindi cena all’Osteria dell’Arco di Alba, posto in cui torno sempre volentieri. È a Piazza Savona 5, 0173363974, info@ osteriadellarco.it.  Spazi razionali, buon servizio, ricette tradizionali in cui lo Chef Maurizio dalle Prane aggiunge fantasia alla tradizione, con piccole incursioni in sala per sondare con un sorriso il gradimento degli ospiti. Come già scritto il vitello tonnato è tra i più buoni di sempre. Clamorosi i cardi con fonduta e gli gnocchi di patate e ricotta al Castelmagno. Tutta la pasta è fatta in casa ed i tajarin hanno una struttura a cui si rimane affezionati. Dopo coniglio all’Arneis, lumache con giardiniera di verdure, brasato al Barolo. Tutto vibrante e saporito. Per finire dolci e alta selezione di grappe. Ampia e selezionata la cantina. Prezzi dai 35 euro in su.

Il giorno successivo tappa alla Morra (splendida la vista) e da lì nel Roero; forse meno scenografico delle Langhe ma più selvaggio, naturale, con boschi e rocche di tufo. Quando le colline iniziano a sfumare in pianura si arriva alla Cantina dei Cacciatori a Monteu Roero, Località Villa Superiore 59, 0173 90815. È domenica, aria tersa e sole splendente. Il locale, rustico e casareccio, è affollatissimo. Ci accomodiamo in una saletta più silenziosa. Lo chef dà il benvenuto con delle crocchette di formaggio fritte a cui penso troppo spesso. Staff attento e gentile. Promossa l’insalata russa all’antica, la carne cruda con salsa d’acciughe ed in generale gli antipasti. Tajarin, risotti e gnocchi sono fedeli alla tradizione; pochi fronzoli, molta sostanza, e prezzi dai 20 ai 35 euro per un pasto completo.

Noi torniamo a Torino…


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